best buy da 1200 nit che supporta tutto!

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Da tempo non mi capitava di testare in maniera approfondita un televisore di Hisense. Ne ho visti diversi, ne ho anche acquistato uno in “offerta volantino” per la cucina dei miei genitori (che si è rivelato fino ad oggi estremamente affidabile), ma negli ultimi 5-6 anni i modelli più evoluti mi sono passati sotto al naso senza che potessi dedicargli la giusta attenzione.

Una cosa è certa, rispetto a qualche anno fa, il marchio cinese ha fatto passi in avanti giganteschi, sia in termini hardware (qualità dei pannelli, soluzioni di retroilluminazione), ma soprattutto per quanto riguarda l’elettronica. Una strategia “aggressiva” – complici anche i prezzi allettanti e le importanti campagne di sponsorizzazioni – che l’ha vista velocemente scalare le classifiche delle vendite mondiali.

In ambito LCD più evoluti, Hisense propone ormai una delle gamme più ampie di modelli con retroilluminazione MiniLED, partendo dalla serie U6N, fino ad arrivare all’ammiraglia UXN con diagonali fino a 85 pollici e oltre 5000 zone di local-dimming.


Abbiamo deciso di testare il modello da 55 pollici della serie di fascia media U7NQ (in alternativa sono disponibili anche le diagonali da 65, 75 e 85 pollici), un LCD di tipo VA a risoluzione 4K Ultra HD (3840 x 2160 pixel) con una retroilluminazione MiniLED Quantum Dot in configurazione Full Array con local dimming a 240 zone e accreditato di un picco di luminanza HDR fino a 1500 nit, refresh-rate fino a 144Hz, ampio supporto gaming, compatibilità HDR “universale” (HDR10, HDR10+, Dolby Vision, HLG) e Smart TV proprietaria VIDAA U7.6 con aggiornamenti garantiti fino al 2027.

Il MiniLED U7NQ da 55 pollici è disponibile a un prezzo di listino di 899 Euro, ma con uno street-price ormai sceso a circa 600 Euro, che lo rendono decisamente interessante. Scopriamo insieme tutti i dettagli e le prestazioni.

SOMMARIO

CARATTERISTICHE TECNICHE E DOTAZIONE

Esteticamente non colpisce per originalità e potrebbe facilmente essere confuso con un modello di altri brand. Le finiture sono un mix di metallo – la cornice esterna e parte del retro – e plastica – i piedini e la base d’appoggio e parte del retro – e lo spessore di 79mm non ne fanno una campione di sottigliezza. Chi volesse appenderlo a parete può contare su attacchi VESA in formato 400 x 200mm.


Sul retro ritroviamo tutte le connessioni, a cominciare da quatto ingressi HDMI, di cui solo due in versione HDMI 2.1 a piena banda da 48Gbps, merito comunque dell’utilizzo del SoC Mediatek Pentonic 700. Per il gaming significa quindi supporto Auto Low Latency Mode, High Frame Rate 4K fino a 144 Hz e anche in Dolby Vision fino a 120Hz. Nonché compatibilità VRR (Variable Refresh Rate) compreso tra i 48 e i 144Hz anche in versione proprietaria AMD FreeSync Premium. In modalità gaming, l’input lag si attesta a circa 6ms a 120Hz (leggermente meno a 144Hz) e a circa 14ms a 60Hz. È prevista anche la modalità fino a 240Hz a 1080p, ma è consigliabile disattivare il VRR, pena diversi problemi di interpolazione e anche sui colori (che appariranno sbiaditi).


Per chiudere il capitolo HDMI, tutte le porte supportano tutti i formati HDR “statici e dinamici” (HDR10, HDR10+, HLG e Dolby Vision – anche HDR10+ Adapative e Dolby Vision IQ che sfruttano il sensore di luminosità ambientale), ma segnaliamo che la funzionalità ARC / eARC (il canale di ritorno audio per l’eventuale collegamento di un sistema audio esterno) è prevista sulla porta 3, proprio una delle due a piena banda. Il suo eventuale utilizzo potrebbe quindi sacrificare il collegamento di un PC da gioco o di una seconda console di ultima generazione.


Per il resto non mancano due porte USB (di cui una 3.0), l’uscita audio digitale ottica, una porta Ethernet (100 Mbps), un’uscita cuffie, un ingresso video composito su mini-jack e i connettori d’antenna digitale terrestre e satellitare di ultima generazione (DVB-T2 e DVB-S2 con supporto HEVC e 10 bit), completi anche di slot per eventuale CAM.


Sul fronte wireless sono previsti Bluetooth e Wi-Fi 5 dual-band con supporto Mirroring, Apple AirPlay 2 e integrazione degli assistenti vocali Amazon Alexa e del proprietario VIDAA Voice, richiamabili sia dal microfono del telecomando, sia direttamente dal microfono a bordo del televisore stesso.


Tutto nuovo il telecomando, dotato di batterie ricaricabili via pannello solare o via USB Type-C, completo di tutti i tasti necessari, del tastierino numerico (che si illumina stando al buio), del tasto microfono e anche dei pulsanti di accesso diretto alle principali applicazioni come Netflix, YouTube, Amazon Prime Video, Disney+ e VIDAA Channels (dei canali televisivi in streaming gratuiti). È previsto anche un tasto personalizzabile dall’utente, nonché la funzionalità “Remote Finder” che attiverà una suoneria chiedendo all’assistente vocale VIDAA di trovare il telecomando.


Una delle migliori sorprese di questo MiniLED U7NQ è il sistema operativo VIDAA e relativa interfaccia Smart TV. Il design è simile a quello di altre GUI, con tanto di personalizzazioni e suggerimenti (nonché pubblicità in bella vista), ma appare tutto estremamente reattivo e veloce. Anche la navigazione all’interno dei vari menu delle impostazioni risulta sempre fluida, così come l’accesso alle varie App. Ero rimasto un paio di generazioni indietro e qui il passo in avanti è stato notevole e molto apprezzabile. Il media-player integrato è, tra l’altro, uno dei migliori (se non il migliore) del mercato: digerisce qualsiasi tipo di file audio-video (SDR, HDR, Dolby Vision e anche con tracce in Dolby Atmos o addirittura in DTS:X) ed è un fulmine.


A controllare la riproduzione delle immagini e relative elaborazioni è stato integrato il nuovo processore Hi-View Engine Pro, completo di funzionalità di upscaling, di gestione della retroilluminazione “MiniLED Pro” con local-dimming a vari livelli d’intensità, del movimento con interpolazione e anche inserimento dei fotogrammi neri (Black Frame Insertion) ed eventuali trattamenti delle immagini affidate agli ormai immancabili algoritmi di intelligenza artificiale (sia di upscaling che di aumento nitidezza e riduzione del rumore). Durante la riproduzione di contenuti in HDR10 e HLG è anche previsto un algoritmo di Tone Mapping Dinamico per rendere, appunto, dinamici i metadati statici.


Durante le sessioni gaming è possibile attivare la Game Bar “pop up” per verificare le impostazioni, modificarle e anche attivare specifiche funzionalità, mentre il sistema audio integrato prevede altoparlanti in configurazione 2.1 canali (con subwoofer integrato posteriore) con una potenza dichiarata di 40W e supporto a tutte le tracce audio richieste per la TV, lo streaming e anche da sorgenti HDMI esterne: dal PCM, al Dolby Digital, fino al Dolby Atmos e qualsiasi tipo di traccia in DTS.

LE MISURE E I CONSIGLI PER REGOLARE LA TV

Molto facile la prima installazione, con una guida passo passo che vi restituirà il televisore pronto all’uso e sintonizzato nel giro di pochi minuti. La procedura richiede anche, ad un certo punto, la creazione di un account VIDAA, ma è possibile saltarla senza problemi.

Il menu delle impostazioni è ben organizzato e sono disponibili anche delle scorciatoie alle principali opzioni, come la selezione dei preset delle immagini. Modalità delle immagini che si dividono in “Standard”, “Filmaker”, “Cinema”, “Risparmio Energetico”, “Dinamica” e “Sport” in SDR; le stesse si ripetono poi in HDR10, con l’aggiunta del preset “Cinema IMAX”, mentre in HDR10+ troviamo “HDR10+ Standard”, HDR10+ Teatro” e “HDR10+ Vivido”; per il Dolby Vision abbiamo “Dolby Vision IQ”, “Dolby Vision Scuro”, “Dolby Vision Personale” e “Gioco Dolby Vision”.


Tranne in Dolby Vision, tutte le modalità possono anche essere gestite con il riconoscimento automatico del genere tramite l’IA (non particolarmente efficace, a dire il vero) e anche tramite il sensore di luminosità ambientale. Tra le opzioni è anche previsto il riconoscimento automatico dei contenuti in IMAX Enhanced (da Disney+, ad esempio) che attiverà il relativo preset “ottimizzato”, così come quelli in Filmaker Mode.

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Come sempre, se volete riprendere il controllo dell’elettronica, suggerisco di disattivare gli ausili automatici (vedi il sensore di luminosità ambientale), mentre sul fronte dei preset risultano fortemente scorretti sia “Dinamica”, sia “Sport”, estremamente freddi e con colori esageratamente saturi.

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Per la televisione di tutti giorni, lo sport, nonché contenuti “generalisti” da YouTube possono andare bene il preset “Cinema” o, in alternativa, per chi preferisse una resa un po’ più “dinamica” anche il preset “Risparmio energetico” (anche se decisamente più freddo). In questi casi può tornare utile mantenere attivo il sensore di luminosità ambientale, così da adattare automaticamente la visione ai vari contesti della giornata.

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Se invece dovete riprodurre film o serie TV di sera o al buio, il preset migliore è senza dubbio “Filmaker Mode”, seppur di fabbrica leggermente più “freddo” del dovuto e con una luminanza generale più che doppia rispetto al riferimento di 100-120 nit. Di giorno potete invece affidarvi al preset “Cinema” con un’ottima temperatura colore e un gamma più basso per favorire la visione in presenza di luce in ambiente.

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Anche in HDR i due preset migliori risultano essere “Cinema” e “Filmaker Mode” (per chi volesse disabilitare qualsiasi tipo di elaborazione delle immagini), mentre “IMAX Cinema HDR” è anch’esso molto buono, ma tende a pompare leggermente i toni medi, con una resa un po’ più “piaciona”. Per le modalità HDR con metadati dinamici, i preset che vi consiglio sono “Dolby Vision Scuro” e “HDR10+ Teatro”.


Per il gaming sono disponibili diversi preset selezionabili direttamente dalla Game Bar a pop-up (si abilita dal menu delle impostazioni Immagini), incluso uno speciale preset dedicato all’RPG “Black Myth: Wukong”.

Venendo alle prestazioni, in SDR il nuovo U7NQ è capace di superare gli 800 nit nella scorretta modalità “Dinamica” e i 600 nit in modalità “Cinema”. Una riserva di potenza luminosa indubbiamente importante e che vi metterà al riparo da qualsiasi limitazione anche in ambienti luminosi. Più che discreto anche il rapporto di contrasto nativo, capace di raggiungere quasi 6000:1 (con un livello del nero di 0,04 nit), mentre con il local-dimming su “Basso” (sono disponibili anche “Spento” – anche se non è del tutto vero -, “Medio” e “Alto”) si raggiungono i 18:000:1 (con un livello del nero che scende a 0,02 nit) in modalità “Cinema”.

Per quanto riguarda il gamma, il miglior preset “Filmaker Mode” è impostato con un gamma BT1806, quindi molto vicino a 2,4, ma in realtà dalle misure è risultato più basso e vicino a 2,2, che vanno comunque benissimo per un televisore di questa fascia di prezzo. Eccellente la copertura gamut Rec709, così come il Color Checker e le saturazioni intermedie.

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In HDR si raggiungono oltre 1200 nit in finestra al 25%, mentre al 10% ci si attesta un po’ oltre i 1000 nit di picco, scendendo fino a 400 nit in finestra all’1%, per poi risalire a oltre 650 nit a pieno schermo. Un’altalena molto probabilmente dovuta all’intervento dell’elettronica di local-dimming (con una logica di funzionamento distintiva, come vedremo più avanti nella prova d’uso).

Molto buono, in generale, il tracking della curva EOTF, con un roll-off piuttosto morbido che interviene già a circa 700 nit. Nessun problema, invece, a tenere picchi da oltre 1000 nit anche per 1 minuto, mentre le coperture gamut raggiungono il 74% dello spazio colore REC2020 e il 94% di quello DCI-P3.

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In SDR, la calibrazione a 2 punti permette di abbassare la luminanza a livelli da riferimento per la visione in stanza buia (circa 100-120 nit), nonché di contenere il livello del nero a favore del contrasto generale delle immagini. Verranno linearizzate anche le piccole imperfezioni del bilanciamento del bianco con un deltaE finale che si attesta 1,3 (quindi ben al di sotto della soglia di scostamento percepibile a vista). Chi volesse invece una calibrazione “a spada” lo potrà fare senza problemi grazie ai controlli del bilanciamento del bianco a 20 punti, con il deltaE che scenderà a quel punto a 0,4, con un rapporto di contrasto finale che sale oltre 12.000:1 e un livello del nero sceso fino a 0,009 nit.

Lo stesso si può fare anche in HDR, più che altro per linearizzare ulteriormente il bilanciamento del bianco, senza particolari benefici in altri aspetti dell’immagine (in particolare livello del nero e contrasto). Attenzione però a non utilizzare lo stesso preset di partenza utilizzato per l’SDR (ad esempio, Filmaker sia per l’SDR, sia per l’HDR) perché i parametri di bilanciamento del bianco e CMS (per regolare i colori) sono in comune. È poi previsto anche il supporto all’auto calibrazione tramite Calman di Portrait Displays, che abbiamo testato con successo, ma al momento l’azienda americana di calibrazione non ha ancora rilasciato la suite software dedicata al pubblico consumer, quindi la funzionalità è per ora utilizzabile solo dai calibratori professionisti in possesso del software Calman in versione Ultimate (la più costosa e meno intuitiva per il grande pubblico).


L’elettronica prevede, ovviamente, anche algoritmi dedicati alla gestione del moto, con interpolazione dei fotogrammi e anche la possibilità di attivare il Black Frame Insertion – inserimento dei fotogrammi neri. Se da un lato l’interpolazione prevede sia dei preset, sia la possibilità di regolare manualmente la “Fluidità” (De-Judder) e l’”Effetto mosso” (De-Blur), con il BFI (che opera a 120Hz) si assisterà a una consistente perdita di luminosità e anche a un fastidioso flickering. Se il preset “Film” se la cava molto bene con i contenuti cinematografici a 24 fps nel ridurre i microscatti da panning, gli ulteriori preset sono invece molto meno efficaci ed evidenziano incertezze e parecchi artefatti di interpolazione.

LA PROVA DI VISIONE E CONCLUSIONI

Se da un lato il nuovo Hisense U7NQ 2024 garantisce l’accesso alla tecnologia LCD MiniLED, completo di un’ampia dotazione e ricche funzionalità, ad un prezzo “popolare”, dall’altro è necessario mettere in conto qualche inevitabile “compromesso”. Non fraintendetemi, con l’attuale street-price di 600 Euro, questo TV mi ha positivamente sorpreso, vorrei che questo fosse ben chiaro: lo definirei un piccolo coltellino svizzero.


Tanto per cominciare sa essere molto luminoso: picchi fino a 800 nit in SDR e fino a 1200 nit in HDR non sono di certo prestazioni solitamente alla portata di modelli di questa fascia di prezzo. Di fabbrica, scegliendo i giusti preset, garantisce anche un buon equilibrio e un discreto rigore, anche se risulterà fin troppo “esuberante” in SDR per le visioni ottimali in stanza buia. Per fortuna, abbassando la retroilluminazione dei MiniLED e calibrando, si può agevolmente rientrare nei ranghi con positivi riscontri anche sul livello del nero e il rapporto di contrasto.

Ed è proprio su questi due ultimi aspetti che ritengo sia bene soffermarsi un attimo, perché è vero che l’U7NQ è dotato di un pannello LCD di tipo VA con un buon rapporto di contrasto nativo e di una retroilluminazione MiniLED Full Array Local-Dimming, ma le zone di controllo sono “solo” 240 e, a differenza di altri brand, l’elettronica messa a punto da Hisense non privilegia a tutti i costi il contenimento del livello del nero. Tradotto, significa che in presenza di una schermata nera il local-dimming spegnerà effettivamente tutti i MiniLED, ma non appena appare un punto luce questi si riattiveranno tutti, con il livello del nero che risale quindi al suo livello nativo e questo anche con il livello di attenuazione impostato al massimo.


Con luce in ambiente tutto ciò avrà un impatto davvero minimo, se non nullo, ma al buio non godrete mai di un nero tombale e, specie con i film in formato 2.35:1 (quelli con le bande nere sopra e sotto, per intenderci) questo aspetto appare evidente proprio sulle bande nere. Ecco che tutto ciò andrà ad impattare anche sul contrasto percepito. Il risvolto positivo? Pochissimi difetti di blooming (gli aloni che circondano porzioni luminose all’interno di un fotogramma scuro o nero) e quasi nessuna attenuazione dei punti luci presenti nella scena riprodotta.


In SDR, specie dopo la calibrazione, l’immagine mi è piaciuta davvero molto, grazie comunque a un buon contrasto generale, una resa dei colori estremamente equilibrata e una sorprendente elaborazione di upscaling e anche gestione dei contenuti in streaming a più basso bitrate: poco rumore e un eccellente impatto sulle basse luci (se la cava decisamente meglio di altri TV di ben altri prezzi). Tutto ciò, a patto di stare seduti ben centrati davanti al TV, perché gli angoli di visione sono abbastanza limitati e non appena ci si sposta si perde subito contrasto e uniformità.

Con lo sport, attenti a non esagerare con le impostazioni di gestione del moto e interpolazione dei fotogrammi perché appariranno evidenti difetti di tearing (specie sulle scritte in movimento) e artefatti vari.


In HDR, quanto vi ho spiegato in precedenza in merito al funzionamento del local-dimming si fa decisamente più evidente, visto che per privilegiare la luminanza di picco, il livello del nero di partenza risulterà anche decisamente più elevato e, a pagarne le conseguenze, sarà inevitabilmente il contrasto percepito. Con sequenze molto luminose a pieno schermo godrete di tutti i benefici della scelta, mentre non appena le immagini si fanno più scure, vi rimarrà sempre la sensazione di meno dinamica e impatto generale. In compenso, vedrete sempre tutte le stelle di un cielo buio, a differenza di altre soluzioni che vi garantiscono magari un cielo nero, ma anche stelle decisamente affievolite.

Per quanto riguarda l’elettronica di tone-mapping, film con grading entro i 1000 nit vengono riprodotti correttamente, oltre si comincia a perdere dettaglio alle alte e soprattutto altissime luci, fino ad arrivare al clipping (vedi le sfumature delle nuvole o intorno al sole). Per ovviare al problema ci viene in soccorso il circuito di tone mapping dinamico, piuttosto efficace nel gestire contenuti fino a 4000 nit (oltre decisamente meno, ma sono per fortuna rarissimi), anche se tende però a “pompare” eccessivamente anche tutti i toni medi.


Molto buona invece la resa generale dei colori, sempre ben saturi e ricchi di sfumature. Decisamente più agevole (nonché generalmente appagante), infine, la riproduzione dei contenuti in Dolby Vision, grazie alla presenza dei metadati dinamici, che istruiscono l’elettronica nell’applicare al meglio il tone mapping in funzione della scena riprodotta.


Sul fronte del supporto gaming, non abbiamo mai incontrato particolari criticità e anche le sessioni di gioco in HDR, a 120Hz (anche in Dolby Vision) nonché in VRR sono state gestite sempre molto bene, tranne in alcuni momenti di passaggio veloce “scuro / chiaro” in cui si perde un po’ di dettaglio in movimento.


Più che discreta, infine, la resa degli altoparlanti integrati dotati di un buon equilibrio generale a volumi medi. Alzando troppo il volume, l’ascolto si fa decisamente più faticoso, mentre i dialoghi restituiscono una buona intelligibilità. Apprezzabile, invece, il completo supporto a qualsiasi codec audio, sia lossy che lossless, sia Dolby che DTS.


Il nuovo Hisense U7NQ è complessivamente un campione di rapporto qualità/prezzo. È capace di garantire parecchia luce, offre buone prestazioni generali (seppur con qualche compromesso) ed è davvero ricco di funzionalità e dotato di un comparto Smart TV VIDAA reattivo e affidabile che potrà contare anche su aggiornamenti per i prossimi 3 anni.

PRO E CONTRO

HISENSE 55U7NQ TV MINI LED, 55 “

Hisense TV Mini-LED 144Hz 55” 4K Ultra HD 55U7NQ



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