Sam Altman a Torino: “La ‘voce’ di ChatGPT sta per arrivare in Europa”

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Secondo Sam Altman, la “voce” di ChatGPT sta arrivando in Europa: tempi tecnici per risolvere gli ultimi aspetti regolamentari con l’Unione europea e poi sarà disponibile per tutti gli utenti. E magari potrebbe fare capolino anche sul cruscotto di un’auto del gruppo Stellantis, che raggruppa una dozzina di marchi tra cui Fiat, Citroen, Peugeot e Alfa Romeo. Non è ancora una notizia, insomma, ma potrebbe diventarlo: lo ha spiegato il co-fondatore e ceo di OpenAI in un incontro con John Elkann, presidente di Stellantis e Ferrari nonché amministratore delegato di Exor, che controlla il gruppo Gedi con i quotidiani La Stampa e La Repubblica.

L’occasione è stato il dibattito pubblico alla Italian Tech Week organizzata a Torino: una delle poche occasioni per ascoltare dal vivo Altman, che viene spesso in Italia ma raramente parla in pubblico in modo informale: “Amo molto il vostro Paese, ero a Venezia con la mia amica Diane von Fürstenberg e ho chiesto a ChatGPT di raccomandarci cosa andare a visitare“. Visite di piacere, insomma, e di scoperta, come quella nei giorni scorsi alla fabbrica Ferrari di Maranellostupito della passione e competenza che rende possibile le vostre auto solo qui in Italia“.

OpenAI ChatGPT website displayed on a laptop screen is seen in this illustration photo taken in Krakow, Poland on September 9, 2024. (Photo by Jakub Porzycki/NurPhoto via Getty Images)NurPhoto/Getty Images

Una giornata particolare a Torino

L’incontro con Elkann è stato però un’occasione non tanto di annunci economici quanto di riflessioni più di alto livello su cosa voglia dire fare innovazione e quale sia il ruolo delle start-up nella nostra economia. Questo, tuttavia, non senza toccare la notizia del giorno, cioè l’uscita di Mira Murati, CTO dell’azienda (creatrice dell’interfaccia di ChatGPT e Dall-E), che lascia OpenAI a poca distanza da altre uscite eccellenti: il cofondatore Ilya Sutskever e l’ex responsabile della sicurezza Jan Leike a maggio e a fine agosto l’altro co-fondatore, John Schulman (si unirà alla rivale Anthropic). Soprattutto, la voce insistente che OpenAI possa cambiare statuto (attualmente è una società non-profit non quotata in Borsa, e punta a una valutazione di 150 miliardi di dollari) e che nel rimpasto Altman possa veder salire la sua quota di azioni al 7%. Tutte le notizie di una crisi o di tensionisono imprecise o non vere“, dice Altman, rimandandole al mittente.

Al di là dei ribaltoni più o meno caratteristici della vita di una start-up che sta mettendo a soqquadro il mondo della tecnologia e molto altro (scontri che da tutta la vita Altman è preparato ad affrontare, dopo essere stato presidente dell’acceleratore Y Combinator e prima ancora a sua volta imprenditore e poi finanziatore di aziende) il messaggio del Robespierre della rivoluzione di ChatGPT è orientato soprattutto dalla sua visione del mondo.



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